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L’anima, sostiene Plotino, è sempre ancorata al Nus. Ma, esattamente come dall’Uno tutto si origina a seguito di una “espansione del Bene”, essa è attratta dal corpo, ovvero verte la propria attenzione sul piano sensibile. Non si tratta di un desiderio o di un mero appagamento: l’anima giunge al corpo perché desiderosa di aiutarlo, di assisterlo e di salvaguardarlo. Essa, quindi, è una vera e propria intermediaria tra il piano della vera intellezione – il Nus cosmico, composto da tutte le forme ideali – e quello delle particolarità sensibili. La parte “superiore” dell’anima è pura “contemplazione” – un termine che avremo modo di riprendere più volte, con il proseguire della trattazione -, in quanto sempre immersa negli intellegibili e rivolta verso il superamento degli stessi, al fine di ricongiungersi all’Uno. La parte “inferiore”, invece, riceve dal Nus le…
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